A arte Invernizzi
ARTE FIERA BOLOGNA
2-4 febbraio 2024
Padiglione 25 Stand B5
Rodolfo Aricò | Gianni Asdrubali | Francesco Candeloro | Alan Charlton | Carlo Ciussi | Riccardo De Marchi | Philippe Decrauzat |
François Morellet | Pino Pinelli | Bruno Querci | Nelio Sonego | David Tremlett | Günter Umberg
A arte Invernizzi presenta ad Arte Fiera Bologna 2024 un percorso espositivo con opere significative di artisti italiani ed internazionali di diverse generazioni rappresentati dalla galleria. Sono esposti lavori che instaurano tra loro un dialogo e mostrano una coerenza di fondo nel loro rapporto con lo spazio, che viene trasformato sia sul piano fisico che mentale grazie alla loro presenza.
I lavori di Gianni Asdrubali, Francesco Candeloro e Riccardo De Marchi sono accomunati dall’utilizzo di superfici in plexiglas declinate in modalità differenti: in Asdrubali le superfici dipinte fanno risaltare le cromie e le forme in relazione alla luce, il plexiglas colorato delle opere di Candeloro permette all’artista di indagare i molteplici aspetti della realtà con immagini in trasparenza e De Marchi, grazie all’uso della foratura, crea una continua contrapposizione tra assenza e presenza.
L’essenzialità cromatica caratterizza le opere di Alan Charlton, Günter Umberg e Bruno Querci. Charlton raggiunge un azzeramento di ogni tratto espressivo utilizzando il grigio come unico colore della sua ricerca; i monocromi di Umberg si stagliano come presenze indipendenti nello spazio, grazie alla particolare densità e saturazione dei pigmenti stesi su tavole in legno. Querci opera una riduzione cromatica con la creazione di piani dislocati sulla superficie pittorica che ne definiscono un equilibrio interno in continuo divenire.
Le traiettorie dei neon nelle opere di François Morellet, che combinano rigore sistematico e un’incessante curiosità per la sperimentazione, dialogano con l’essezialità formale e le distorsioni percettive delle opere di Philippe Decrauzat che producono effetti visivi in grado di catturare lo sguardo dell’osservatore, invitandolo a soffermarsi su una rinnovata percezione ambientale.
Nei lavori appartenenti al ciclo degli “Orizzontaleverticale”, Nelio Sonego indaga le possibili variazioni delle linee all’interno della tela, che si apre e si espande nell’ambiente circostante, mentre le opere di Carlo Ciussi sono caratterizzate da linee sinuose e fluide che attraversano la superificie pittorica. Entrambi gli artisti giocano con gli accordi e le variazioni cromatiche, che contraddistinguono anche le opere di David Tremlett, dove una rigorosa progettualità porta alla creazione di aree colorate che ridefiniscono la relazione tra spazio e superficie pittorica.
Le opere di Pino Pinelli emergono come entità libere dai vincoli del supporto della tela e si distinguono per una stretta relazione tra forma e colore, che si ritrova anche in Strutturazione orfica di Rodolfo Aricò, dove la struttura geometrica diviene componente fondamentale di attivazione dello spazio.