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Mostra SACRI LEGNI - Shoko Okumura @ Manifiesto Blanco

Mostra SACRI LEGNI - Shoko Okumura @ Manifiesto Blanco

Gratuito

16 Novembre 2023 12:00
16 Dicembre 2023 12:00
Come arrivare
Via Benedetto Marcello 46
20124 Milano (Milano)

Mostra SACRI LEGNI - Shoko Okumura @ Manifiesto Blanco

SACRI LEGNI - Shoko Okumura

VERNISSAGE giovedì 16 novembre h. 18.30
IN MOSTRA dal 17 novembre al 16 dicembre 2023 da martedì a sabato h. 16 -19

INGRESSO LIBERO

Il progetto artistico Sacri Legni segna il graditissimo ritorno dell’artista giapponese Shoko Okumura alla galleria Manifesto Blanco, dopo la sua personale del 2020, Finestre di luce nei boschi
Questa nuova mostra nasce dall’innata attrazione di Shoko per gli alberi, soprattutto nei confronti dei venerabili “patriarchi arborei” che sopravvivono nelle aree sacre in prossimità dei templi giapponesi. Quando viene varcata la soglia di uno di questi spazi sacri, racconta l’artista, si percepisce qualcosa di speciale: un cambio degli umori atmosferici, un afflato spirituale, il manifestarsi di una presenza.
Spesso, se le condizioni ambientali risultano favorevoli, gli alberi possono avere delle vite infinitamente più lunghe di quelle umane, e in Giappone esiste una specifica cerimonia, denominata Tobusatate(とぶさたて), che viene celebrata quando un albero viene abbattuto per fornire il legname per la costruzione di un santuario o di un torii, il caratteristico portale che segna l’accesso ad un’area sacra. Il rito prevede che un ramo prelevato dall’albero venga inserito al centro del ceppo principale: infine si ringrazia l'albero per averlo potuto utilizzare. Parte delle opere qui in mostra sono appunto ispirate a questa pratica rituale: la pittura viene stesa direttamente su sezioni di hinoki – il cipresso giapponese, un albero considerato sacro – e la composizione pittorica viene calibrata in corrispondenza del centro del tronco, poiché anche questo particolare è importante nella cerimonia sacra del Tobusatate. I materiali fittili sui quali sono state eseguite le pitture provengono direttamente dal Giappone, e più precisamente da Nishikawa Baum, un'azienda forestale di Hanno, nella prefettura di Saitama, che l’artista ringrazia sentitamente.
Questi sono alcuni degli alberi a cui l’artista si è ispirata, e ad ognuno di essi è stato associato un codice che ne permette la geolocalizzazione. I ritratti arborei qui in mostra rappresentano effettivamente la condizione attuale di ogni albero, ma, utilizzando questi codici, anche le generazioni successive potranno identificarli e riconoscerli, e quindi vederne l’aspetto e la condizione vegetativa negli anni a venire: potrebbero essere cresciuti di più, ma in alcuni casi potrebbero anche essere stati abbattuti, o la foresta potrebbe addirittura essere scomparsa del tutto, a causa della pressione antropica sul territorio di pertinenza. 
Ogni dipinto raffigura una scena effimera tratta dal mondo naturale, che si riflette nell'acqua increspata, invitando a meditare sulla transitorietà della vita stessa.
Le proprie vicende personali – tra cui una grave e recente malattia – hanno spinto Shoko a riflettere su come contribuire maggiormente alla conservazione della natura attraverso la pratica artistica, e a cosa rimarrà dopo la sua scomparsa. La malattia o la perdita della salute portano spesso a percepire, con dolorosa prossimità, il “qui ed ora” legato a quella breve parentesi che è, in fondo, la vita umana, considerata nella successione prospettica delle varie epoche storiche. Questa serie di ritratti di alberi scaturisce dunque da meditazioni di questo genere, che certamente hanno una radice connaturata nella tradizione spirituale e culturale shintoista, ispirata più dall’apprezzamento e dalla gratitudine per i doni della natura piuttosto che dal timore delle forze in essa manifestantesi: in questo universo brulicante di vita cosciente, tutto scorre e ogni cosa viene carezzata dal lieve pennello dell’artista.
Al centro di questa esposizione c'è un impegno ecologico significativo che esprime il desiderio profondo dell'artista di promuovere la conservazione ambientale: parte degli incassi contribuirà alla creazione e manutenzione di una foresta reale; Manifiesto Blanco si impegna a far crescere la foresta con la partecipazione di artisti, soci e visitatori, garantendo un futuro più verde e sostenibile.
Il progetto verrà sviluppato con il partner Treedom, che certificherà le azioni reali sul territorio.


Shoko Okumura nasce in Giappone nel 1983 e si laurea in Pittura Tradizionale Giapponese alla Tokyo University of the Arts. Nel 2008 riceve una prestigiosa borsa di studio stanziata dal governo giapponese e, subito dopo la laurea, si trasferisce in Italia per approfondire i suoi studi d’arte.
Negli anni più recenti la sua attività è estesa anche al Giappone, dove ha esposto presso alcune note gallerie d’arte, tra cui Takashimaya e Mitsukoshi art gallery. Altre prestigiose collaborazioni si sono concretizzate nell’ambito della fashion, con lavori commissionati da Serapian Milano, Homo Faber Venezia e Toma shoes nell’ambito della Milano Fashion Week: infine ha realizzato un’opera site-specific per l'hotel Bulgari di Tokyo.

Questa mostra, prodotta da Manifiesto Blanco, è stata organizzata in collaborazione con Nishikawa Baum



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Galleria MANIFIESTO BLANCO Manifiesto Blanco A.p.s. (associazione di promozione sociale) è ideata e gestita da un gruppo di appassionati professionisti provenienti da settori eterogenei che – per pura passione – si sono costituiti in associazione senza scopo di lucro, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per consentire di realizzare un evento che rispecchi il personale progetto di ogni artista. La nostra Direzione Artistica individua, tra le numerose proposte, quei candidati che - pur avendo molto da dire e un evidente “spessore” artistico - non hanno trovato l'occasione per mostrarsi al pubblico. L'obiettivo dell'Associazione è proprio quello di creare un luogo di incontro, molto easy e aperto, tra questi artisti e il nostro pubblico, costituito per lo più da persone che non frequentano le Gallerie d'Arte tradizionali, forse troppo legate ad un ambiente di addetti ai lavori ed un po' esclusive. Manifiesto Blanco opera al di fuori delle consuete logiche di mercato, non persegue obiettivi di lucro ma – semplicemente – di condivisione e diffusione delle diverse espressioni artistiche. La galleria offre spazi, idee e servizi per la realizzazione di mostre ed esposizioni.Storicamente, il «Manifiesto Blanco», redatto a Buenos Aires nel 1946 da Lucio Fontana, sanciva la nascita dello Spazialismo, un movimento artistico che enfatizzava il ruolo del gesto e del segno, capaci di generare nuovi spazi della rappresentazione. Per noi significa quindi un luogo di accoglienza e condivisione delle esperienze creative che intendono suggerire nuovi scenari possibili nel mondo dell’arte.GALLERIAManifiesto Blanco uno è spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea aperto a Milano nel 2016 in via Benedetto Marcello; è composto da un piccolo ufficio e dalla sala espositiva di circa 50 mq. di struttura molto regolare, quasi quadrata, molto lineare e duttile (si presta a soluzioni di allestimento interessanti e diverse); il lato più lungo è completamente costituito da vetrate che affacciano sulla suggestiva e ariosa cornice liberty della via amplificando il respiro visivo e la comunicazione tra il “dentro” e il “fuori”.La proposta espositiva della galleria si rivolge alle diverse espressioni dell'artecontemporanea, con la finalità di ampliare il più possibile il ventaglio delle possibilità esperienziali offerte al pubblico: pittura, fotografia, scultura,design e performative art, ma anche atelier, convegni e momenti musicali.Manifiesto Blanco da sempre aderisce ai maggiori eventi artistico-culturali milanesi e collabora con enti ed istituzioni culturali cittadine, ed ha una propria linea editoriale di cataloghi d’arte e taccuini d’artista. Scopri

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